La fondazione "Succisa Virescit ha contribuito alla realizzazione di una struttura destinata alla plurima funzione di palazzo dello sport e di centro civico.
Quando l’essere umano si esprime nell’armonia con i suoi luoghi, finisce che ricerca un accordo dell’anima col paesaggio natale. E per quei luoghi si fa capace di spendere una vita. Prova ne ho tratta ascoltando Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, in un giorno fatale: 28 ottobre 2021, quinto puntuale anniversario dalla scossa distruttiva del sisma 2016. “Ci ha devastato le case e l’economia, ma non ha scalfito il nostro spirito e la volontà di non sradicarci dalla terra nativa.” Così tagliava il nastro inaugurale di un’invidiabile nuova struttura destinata alla plurima funzione di palazzo dello sport e di centro civico. Col Sindaco le massime autorità civili e militari delle Marche intervenute operativamente a quel miracolo della ricostruzione, ma soprattutto la corona di Fondazioni di partecipazione solidale, coordinate dalla milanese Rava, tra le quali la Succisa Virescit di Corinaldo. Ultima nata, questa, dall’intuito creativo di Giuliano De Minicis e dall’apertura all’utilità sociale di Tonino Dominici (Box Marche). Ma se quel giorno può dirsi conclusivo di una riconquista vitale, va ricordato che l’intervento virtuoso e convergente delle aziende e della Fondazione risale fin ai primi giorni seguiti alla scossa tellurica. Tanto che nel dicembre 2016 era già messo in cantiere il progetto per la nuova scuola, elementare e media, dello stesso centro (Una scuola per rinascere, NEXT n. 54). Struttura innovativa, antisismica, ecologica, sarebbe stata inaugurata appena due anni dopo finché ora essa va ad integrarsi con i servizi offerti dall’avanguardia architettonica del nuovo edificio concepito come spazio d’incontro sociale e sportivo per le comunità dell’Alto Maceratese. Una visione tangibilmente etica della storia si riafferma dunque. Dopo il diluvio, la guerra, gl’incendi, i terremoti, l’umanità atterrita si consolida in cordata virtuosa sospinta da un’idea più consapevole della propria forza interiore. Riscopre carica e pratica del dono reciproco per lenire le ferite. Non a caso Giuliano De Minicis si è ispirato al simbolo dell’abbazia di Montecassino ricostruita pietra su pietra dopo i bombardamenti che l’avevano cancellata. Solo due parole in quel simbolo: Succisa virescit: l’albero troncato alla base torna a germogliare. Che coincide – destino umano e sociale – con il logo della nostra Fondazione e consuona perfino con lo stemma di Corinaldo: Cineribus orta – combusta – revixi. (Non slogan all’inglese, ma latino).
Fabio Ciceroni
Presidente della Fondazione Succisa Virescit – Maria Baldassarri
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