Giovanni Bomprezzi, Direttore di Caritas Senigallia, racconta di come Caritas sia riuscita prontamente ad attivarsi per aiutare le persone colpite dall'alluvione e dei risultati raggiunti fino ad ora.
Articolo tratto da Next 73
Dalla terribile notte del 15 settembre sono trascorsi più di due mesi ma per qualcuno è come fosse ieri. Nelle zone colpite con più forza dall’alluvione ci sono ancora ponti distrutti, grosse zolle di fango e abitazioni disabitate, con le finestre aperte per far uscire l’odore del fango, lo stesso fango che continua a spuntare da mobili, muri, elettrodomestici. Caritas Senigallia si è attivata immediatamente, in stretta collaborazione con il COC comunale, ospitando già durante il tragico evento le famiglie in pericolo, che hanno trovato un posto caldo e sicuro dove trascorrere la notte e soprattutto un’accoglienza premurosa da parte degli operatori Caritas. La vicinanza, la presenza fisica e la gentilezza che hanno contraddistinto il punto di ascolto al seminario sono stati per molti alluvionati un rifugio e un appiglio a cui tenersi stretti nella disperazione.
Da quella notte l’ex seminario vescovile, in via Cellini 13, messo prontamente a disposizione dalla diocesi di Senigallia, non ha smesso di trasformarsi e di assumere giorno per giorno il volto delle nuove necessità. Da luogo di accoglienza per un centinaio di persone e famiglie evacuate sin dai primi minuti, spesso scortate dal personale della Croce Rossa, è diventato punto strategico e organizzativo. Al seminario, infatti, si sono ricevute le moltissime telefonate di richiesta di aiuto e quelle di proposta di sostegno. Il lavoro di smistamento delle centinaia di volontari, arrivati da tutt’Italia, è stato fondamentale per non disperdere le forze umane e tentare di soddisfare nel migliore dei modi le urgenze in tutto il territorio. Giovani, gruppi scout e parrocchiali, lavoratori di ogni genere, studenti, universitari… la grande forza di questo esercito di volontari è stata la solidarietà, che ha dato una mano concreta agli alluvionati ma ha anche regalato una grande energia psicologica.
Giorno dopo giorno sono emerse le reali necessità di materiali, in primis quelli di pulizia, che sono stati quotidianamente trasportati e distribuiti con i furgoni Caritas in partenza dal seminario verso alcuni presidi di frazioni e quartieri del territorio, come Passo Ripe, Borgo Bicchia, Borgo Molino, Pianello di Ostra. Materiali per la pulizia, acqua in bottiglia, biancheria intima, omogeneizzati, prodotti per l’igiene personale, pale e carriole, idropulitrici: tutto questo, spesso donato dai cittadini, che hanno dimostrato anche così la loro generosità, ha dato slancio alla seconda fase della gestione dell’emergenza alluvione. Al seminario si sono quindi susseguite numerose attività, dalla consegna dei questionari dove segnalare le perdite subite dall’alluvione, utili per fare una mappatura concreta, al supporto morale, soprattutto dei più vulnerabili; dalla distribuzione di materiali di vario genere alla logistica di consegna delle centinaia di frigoriferi e lavatrici regalate agli alluvionati al pianterreno. Ancora oggi nel grande salone si respira la fervida attività degli operatori che si stanno dedicando a tempo pieno a questa emergenza.
Caritas ha attivato subito una raccolta fondi per sostenere economicamente le persone colpite dall’alluvione, attraverso www.ridiamodignita.it. La raccolta è attiva sulla piattaforma e il ricavato va interamente, senza trattenuta alcuna e in forma deducibile, per azioni concrete di sostegno alle vittime di questa tragedia. Parte dei fondi sono già stati utilizzati per l’acquisto di elettrodomestici, parte sta per essere distribuita alla popolazione alluvionata sotto forma di contributo economico, dopo che Caritas ha effettuato una mappatura solida e precisa di tutti i cittadini della diocesi, valutando caso per caso e basandosi sui questionari distribuiti.
L’emergenza, l’alluvione, la paura hanno colpito emotivamente tutta la cittadinanza ma la vera potenza dell’aiuto e della solidarietà si esprime per Caritas Senigallia nel tenere alta l’attenzione e la cura anche dopo mesi, quando i riflettori si spegneranno e lo sconforto prenderà sopravvento.
Giovanni Bomprezzi Direttore Caritas Senigallia
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