Tonino Dominici, Presidente Boxmarche, ci parla di girasoli su Next 75 dedicato a "Il Sole"
Articolo tratto da Next 75
La qualità della vita, l’incanto del paesaggio, le eccellenze dei prodotti, la ricchezza dei siti culturali sono solo alcune delle caratteristiche delle nostre amate Marche.
È un patrimonio lasciato dalla civiltà del passato che ha impresso un marchio indelebile nella gente che abita questi paesi, borghi e contrade. Gente che ama il lavoro, innamorata della natura, tenace, poco incline alle liti, che tiene più all’amicizia che all’interesse.
Mai come in questi giorni d’estate si apprezzano la bellezza del paesaggio e la gioia di vivere la “nostra terra”. Merito di tutto ciò va certamente ascritto al sole ed ai frutti della nostra terra tra i quali mettiamo al primo posto il girasole, un fiore che certamente è protagonista della bella stagione, una pianta straordinaria dal punto di vista estetico e non solo. Infatti, può essere coltivato sia con funzioni puramente ornamentali sia per usi alimentari e curativi. La caratteristica principale del girasole è quella di essere orientato sempre in direzione del sole, ciò dipende dal movimento dei suoi organi vegetali che tendono naturalmente a girarsi verso il sole.
Ci sono diverse leggende sul girasole e sul suo significato. Una di queste narra che un giorno, in un campo, nacque un fiore dall’aspetto sgradevole. Tutti lo consideravano brutto e nessuno voleva stargli vicino. Questo fiore stava sempre solo e triste, passando le sue giornate a guardare il sole che splendeva. Quel sole gli piaceva così tanto che, per cercare di vederlo più da vicino, il suo stelo si era allungato. Quando il sole cambiava posizione, il fiore lo seguiva con la sua corolla. Un giorno il sole vide quel fiore che stava sempre solo e si fece raccontare la sua storia. Colpito da quel racconto lo abbracciò e lo trasformò nel fiore più alto e più splendente del campo, un fiore dal colore dorato che per la sua amicizia con il sole venne chiamato Girasole.
Un’altra leggenda racconta di Clizia, una giovane ninfa innamorata del dio del Sole, Apollo. Questi, sentendosi lusingato sedusse la giovane, ma successivamente la abbandonò. Clizia per la disperazione pianse ininterrottamente per nove giorni immobile in un campo, senza distogliere mai gli occhi dal sole. La leggenda narra che il suo corpo si irrigidì trasformandosi in uno stelo, i suoi piedi divennero radici ed i capelli divennero una corolla gialla. Clizia in questo modo si trasformò nel bel girasole giallo che ammira il sole tutto il giorno.
Tutte queste leggende hanno in qualche modo a che fare con il sentimento dell’amore che, parafrasando il sommo poeta Dante….”muove il sole e le altre stelle” ed è creatore e promotore, insieme al sole, della bellezza della nostra esistenza.
È ormai noto a tutti la mia particolare attrazione ed amore nei riguardi di questa pianta, perché il girasole è un fiore e un frutto che racchiude in se la bellezza, i petali gialli, la prosperità, i semi.
È una pianta che rappresenta a mio modo di vedere, il sistema Azienda…con la bellezza dei petali gialli, le persone della fabbrica guardano e si rivolgono verso il sole, (il quale rappresenta i clienti) per prendere energia, forza e coraggio e produrre e restituire buoni frutti attraverso la trasformazione dei processi.
Prendiamo dunque esempio dal Girasole per seminare amore e raccogliere gioia e bellezza.
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