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Intervista a Massimo Diamantini Responsabile Vendite di Pasta Pietro Massi
Articolo tratto da Next 69
Che legame ha la Pasta Pietro Massi con la sostenibilità e tu che sei Responsabile Vendite come fai a vendere la sostenibilità di questo prodotto?
Per noi la sostenibilità è molto importante anche nel packaging con cui ci rivolgiamo al consumatore finale, che può essere anche un ristoratore. Avremmo voluto fare una confezione totalmente di carta, ma essendo ancora una realtà giovane e poco conosciuta, abbiamo voluto introdurre una minima finestra di plastica per far apprezzare la qualità della pasta che abbiamo all’interno. Anche nel prodotto destinato alla ristorazione, solitamente più easy, non abbiamo voluto prendere in considerazione la più economica e funzionale busta di plastica, ma ci proponiamo con contenitori di carta.
Qual è la sollecitazione più forte che viene dai consumatori finali di Pasta Pietro Massi?
Il nostro è un prodotto nuovo che il mercato in realtà ancora non ha chiesto. Abbiamo messo le nostre tecnologie al servizio di una semola di altissima qualità e di uova per quel che riguarda la pasta all’uovo o all’albume (che è una novità in questo settore), per rendere protagonista la pasta nella tavola di tutti. Un prodotto buono da un punto di vista organolettico e della digeribilità, riportando il consumatore a quella “carnosità” al morso che avevamo tanti anni fa. Questa è la nostra missione.
Guardando al futuro dov’è che si possono incrociare le storie Boxmarche con quelle Pasta Pietro Massi?
Dobbiamo entrare nella mentalità dell’italiano che ha visto sempre la pasta come un prodotto semplice e non da protagonista della tavola e cercare di cambiare questa percezione. Siamo giovani e ci poniamo in ascolto di Boxmarche cercando di fare sinergia. Siamo in una fase in cui possiamo ascoltare tutti e filtrare tutte le soluzioni. Ci troviamo di fronte a un consumatore sempre più attento anche agli aspetti della sostenibilità e della versatilità e in questo senso il packaging assume sempre maggiore importanza. La direzione che abbiamo preso è quella della qualità e ringraziamo i tanti pastifici artigianali che ci hanno preceduto perché oggi il consumatore ha capito che spendendo un po’ di più si può accedere a un prodotto migliore. Purtroppo, le intolleranze sempre più frequenti e la celiachia hanno allontanato alcune fasce di consumatori dalla pasta, così come i carboidrati tendono a essere meno appetibili per il pubblico femminile. Grazie alle nostre tecnologie e alle migliori materie prime sul mercato abbiamo prodotti di grande digeribilità e vogliamo riavvicinare anche quelle persone che non mangiano pasta o ne mangiano meno.
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